Insieme Volare-2024
“Rigeraction”- Torre di Oriolo, Faenza- 2024
Considero l’arte figurativa un linguaggio universale, per questo motivo, io penso, che non si dovrebbe fare eccessiva letteratura sull’arte, al contempo credo che almeno un incipit vada dato. E’ per questo che scrivo queste poche righe, con la speranza che possano servire a farvi addentrare parafrasando Dante nella selva dell’Arte.
Il lavoro che presento qui, in questa mostra collettiva, è di tipo ceramico. Ho scelto di esporre qui opere da me realizzate con questo materiale, da un lato per il rispetto che si deve alla città di Faenza, in quanto patria della maiolica, che in molte parti d’Europa chiamano propriamente Faience, o Faïence (dal nome francese della città di Faenza), ed anche perché la ceramica, è il risultato di una composizione (alchemica) dei quattro elementi che attengono alla vita: l’Acqua, l’Aria, il Fuoco e la Terra. L’opera che presento in mostra è altresì un’installazione, distribuita in alcuni degli spazi della torre, da considerare sia come opera unica e/o suddivisa in più oggetti, alcuni dei quali appoggiati su base in terracotta (in parte colorata in oro acrilico). Essa allude al tema dell’emigrazione e dell’immigrazione, ed è animata da Barchette, Colombe, Amorini e alcune piccole Rose simboleggianti la passione e l’amore. Sono forme che assumono almeno per me, un valore evocativo, che ha a che fare con i concetti della libertà e della della speranza. I colori usati sono il rosso (sinonimo di energia, pericolo e amore) e il bianco (di fatto, un non colore), che contiene tutti i colori dell’iride e che rappresenta la luce, la libertà, la pace, la purezza e un nuovo inizio. Le “barchette di carta”, non sono solo oggetti che tanti di noi abbiamo creato da bambini con la tecnica degli origami, ma tutti attribuiamo a queste un significato di speranza, di buon auspicio, di romanticismo. Le colombe, come sappiamo sono sinonimo di pace, poiché sono uccelli mansueti, dolci e miti, con il loro volo verso il cielo, sono quindi un potente simbolo di rinascita e di speranza per un futuro migliore. Gli Amorini sono la personificazione mitologica del dio Amore, in quanto raffigurato nella poesia e nell’arte con aspetto di fanciullo, per lo più nudo e alato. Essi rappresentano il passaggio dalla vita materiale a quella immateriale, parafrasando Shakespeare potremmo dire che “essi sono fatti della stessa essenza dei sogni”.
Luigi Impieri
per la mostra “Rigeneraction”
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