Due panchine per Silvana Rodriguez, vittima di femminicidio
A Belvedere Marittimo, sono state installate, nell’area del lungomare, a ridosso della zona di Capotirone, due panchine, per ricordare tutte le vittime di femminicidio avvenute nel mondo, ma soprattutto Silvana Rodriguez, uccisa barbaramente, proprio in questa località dell’alto tirreno cosentino.
Le panchine sono due, poste una di fianco all’altro, come per mettere in comunicazione quella della vittima del brutale assassinio e chiunque altri si voglia sedere al suo fianco, per riflettere su quanto è capitato a Silvana e continua a capitare a tante donne vittime della sottocultura maschilista che ancora impera nel nostro Paese.
In quest’opera ho voluto alludere al movimento mimico di due pesci, che simbolicamente nuoteranno fra immaginarie onde, portando il ricordo e il dolore di Silvana (e dei suoi familiari) dappertutto.
Sedersi su queste panchine, commissionatemi dal C.I.F.(Centro Italiano Femminile), dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione Nazionale Carabinieri, di Belvedere Marittimo) sarà anche un modo per sedersi, riposare e soprattutto riflettere.
La struttura, da me ideata, progettata e realizzata in metallo smaltato, dal fabbro, Francesco Sangineto, comprende una seduta in forma di pesce, colorata di azzurro, con al centro un cuore rosso, come i piedi, che la sostengono.
Ciò per evocare, con l’azzurro, il colore del mare, di Belvedere M.mo e con il rosso, l’amore, che aveva condotto in questa città Silvana, ma anche il suo vile assassinio. In una delle due panchine, il cuore del pesce, porta inciso il suo nome, affinchè chiunque si segga sulla panchina accanto, si senta invitato a ricordare (il suo nome, legato anche all’efferato delitto commesso nei suoi confronti).
Pesce, inoltre, è anche una parola che richiama i valori della cristianità. Tradotto dal greco al latino, il sostantivo pesce, veniva inciso insieme alla sua immagine stilizzata, nelle catacombe, già in epoca Paleocristiana, utilizzando l’acrostico “ICHTHIS” che è la traslitterazione in caratteri latini della parola greca antica: ἰχθύς, ichthýs «pesce». Il Pesce in greco si dice IXTHYC (ichtùs). Disposte verticalmente, le lettere di questa parola formano l’acròstico: Iesùs Christòs Theòu Uiòs Sotèr = Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. Il pesce, essendo un animale che vive sott’acqua senza annegare, simboleggiava il Cristo, che può entrare nella morte restando vivo.
Ma questo è un pesce sul quale sedersi per osservare la bellezza del mare e la luce del paesaggio, e così riflettere per sconfiggere ogni forma di disumanità, sul sentimento dell’amore, che da sempre è contrapposto all’odio.
Forlì 12-12-2018
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